Il mio corpo non è perfetto, né mai lo sarà se continuo a mangiare: meglio digiunare. Se poi non ci riesco posso sempre liberarmi del cibo ingerito, fare esercizio fisico e ogni cosa che mi faccia bruciare calorie. Il cibo è al centro della mia mente, non posso fare a meno di pensarci e controllarlo.
Di cosa si tratta
Consistono in disfunzioni del comportamento alimentare, finalizzate principalmente al controllo del peso corporeo, che danneggiano in modo significativo la salute fisica e psichica del soggetto.
Anoressia
É caratterizzata dal rifiuto di mangiare e di mantenere il peso corporeo nella norma, arrivando anche al di sotto dell’85% rispetto al peso forma.Il soggetto ha una percezione distorta del proprio corpo (ma anche di quello altrui) considerandolo perennemente grasso e inadeguato, comunque mai perfetto quanto vorrebbe. Questo influisce fortemente sulla propria autostima, anche a causa del mancato raggiungimento di quella perfezione ricercata.
Questa distorsione rientra con il recupero del peso. Essenziale è considerare che in una prima fase lo stress e le fatiche della restrizione vengono sostituite da un maggior senso di energia e da un generale stato di benessere. Quando questa fase termina, il pensiero del cibo e la paura di perdere il controllo, tornare a mangiare e ingrassare prende il sopravvento, trasformandosi in un vero e proprio disturbo psicologico.
Come riconoscere i sintomi
Chi soffre di anoressia prova ansia nel guardarsi allo specchio: la visione distorta del proprio corpo porta l’individuo a vedersi sempre troppo grasso. Il maggior timore è rappresentato dall’aumento di peso e dal suo mancato controllo. Da questo derivano dei particolari comportamenti:
- Eliminazione di tutti gli zuccheri e i grassi
- Cibarsi a pezzettini piccolissimi mangiando lentamente
- Esagerata attività fisica
- Consumo eccessivo di acqua per aumentare il senso di sazietà
- Uso di diuretici e lassativi o tisane dimagranti.